Mio nonno non ha l’album di matrimonio, però ha l’album di funerale.
Anche mia nonna ha il suo bell’album di funerale, il che mi sembra giusto.
Loro non li hanno mai visti, e ci mancherebbe, erano presenti/assenti.
A molti potrà sembrare strano, ma un tempo era abbastanza normale fare un servizio fotografico di un funerale.
O forse non era così tanto normale, ma fatto sta che questi album, io li possiedo.
Ci sono tante foto in bianco e nero, vedo tante persone che conoscevo, i miei genitori, i miei zii, i cugini, tante facce conosciute e non, facce che da tempo non ci sono più.
Diversi anni fa mi chiedevo perché fare fotografie di un avvenimento triste? Qual’era lo scopo?
Non so perché i miei genitori e i miei zii vollero fare queste fotografie, i motivi possono essere tanti e i più impensabili, ma ora che le sto guardando gliene sono riconoscente e sono felice che li abbiano fatti fare, oltretutto il fotografo era un altro mio zio.
Le foto mi rinnovano i ricordi, le situazioni, e le emozioni del tempo passato,
suscitano pensieri e domande che probabilmente non avranno mai risposte.
Osservo le foto tutto il tempo che voglio, le guardo e le riguardo e in ognuna trovo sempre qualcosa di inaspettato.
Si, la mia famiglia fece bene a commissionarli.
I miei nonni non hanno l’album di matrimonio, però hanno l’album di funerale.
Ad ogni modo, perché mi sono messo a parlare di questo argomento?
Perché in alcune foto ci sono anch’io. Al funerale di mio nonno ero molto piccolo, ma c’ero.
Seguivo il carro funebre con un mazzo di fiori, che ogni tanto tenevo correttamente rivolto verso alto, ogni tanto capovolto in basso, E ogni tanto in mezzo alle gambe.
Vorrei sapere i pensieri che mi passavano per la testa quel giorno, ma non li ricordo, nonostante i miei sforzi non riesco proprio.
E’ passato molto tempo, troppo tempo.
Di mio nonno, quando era vivo, ricordo solo i suoi pantaloni di ruvido fustagno ai quali mi aggrappavo da piccolo quando mi portava a passeggiare.
Qui alcune delle foto da cliccare per ingrandirle. 
